martedì 30 gennaio 2018

Sulla Borsalino e non solo



Lettera aperta alla Città - Gruppi Consiliari Partito Democratico Lista Rossa Alessandria



SULLA BORSALINO E NON SOLO

Cosa possiamo fare concretamente e nel breve termine per il binomio Alessandria - Borsalino

La complessa vicenda giudiziaria che l’Azienda sta vivendo ha riacceso l’attenzione della città​ ​sulla Borsalino con energie che vanno incanalate in un percorso costruttivo. Si tratta di​ ​concentrarsi sul fattibile che oggi ha un nome e cognome: Museo Borsalino. Il Comune ha le​ ​risorse per bandire la gara per il nuovo allestimento, risorse che arrivano anche dalla Regione Piemonte e che sono arrivate non per grazia ricevuta ma alla fine di un primo percorso di approfondimento delle potenzialità della struttura prima discusse e poi esposte in un convegno che si è tenuto a Palatium Vetus nel maggio scorso con interlocutori di livello nazionale ed europeo. Un primo step costruito dal Comune di Alessandria con Fondazione CRAL, Università del Pimonte Orientale, Fondazione CRT e Azienda Borsalino.
Vediamo in​ ​sintesi quali sono i passaggi chiave emersi in questa prima fase di lavoro, lasciando al dibattito​ pubblico e ai nuovi interlocutori​ istituzionali gli approfondimenti e passaggi successivi.​ ​Allestire e gestire in modo moderno il Museo Borsalino sarebbe il miglior strumento per avvalorare​ ​la necessità, per qualunque nuova e definitiva proprietà dell’Azienda, di confermare Alessandria​ ​come anima e cuore del rilancio del marchio e della produzione.

Ci rivolgiamo a tutte le forze vive della città, vogliamo confrontarci e trovare insieme le modalità e gli strumenti più idonei per dare gambe alle idee. L’importanza dell’obiettivo impone a tutti di togliersi giacche e giacchette. Si tratta di lavorare rapidamente a un piano condiviso, operativo, ambizioso e allo stesso tempo realistico.

Alessandria ha un'importante tradizione manifatturiera che trova nella fabbrica Borsalino una delle sue più autorevoli espressioni. La famosa industria del cappello è nata in Città centosessanta anni fa e la sua reputazione si è estesa internazionalmente senza tuttavia che il suo brand venisse collegato con immediatezza alla Città. Si ritiene che la creazione dell'immaginario di Alessandria possa essere perseguita anche con un'attività culturale - espressione della Città e parallela all'auspicato rilancio dell'industria - che le consenta di divenire un importante riferimento in Italia nella considerazione del design applicato all'industria. Non da oggi il design è entrato prepotentemente e diffusamente nella produzione industriale nazionale ed ha fortemente concorso a qualificare il “made in Italy”: il design espresso dalla Borsalino, l'inconfondibile “stile” che caratterizza la sua produzione, diventa così il soggetto centrale di una serie di iniziative culturali che Alessandria può promuovere nell'ambito di un grande riflessione su questo tema. La situazione attuale Borsalino è stata, ed è ancora oggi, profondamente legata ad Alessandria. Numerosi alessandrini hanno contribuito con l'ingegno, la dedizione e la manodopera alla crescita ed affermazione internazionale di tale industria. Per decenni la fabbrica è stata un'importante presenza nel pieno centro cittadino, in uno dei palazzi più rappresentativi dell'architettura ottocentesca di Alessandria, in corso Cento Cannoni.
Per queste ragioni l'Amministrazione Comunale deve lavorare con convinzione alla riapertura al pubblico del rimodernato Museo Borsalino che sarà significativamente allestito al piano terra della sede originale della manifattura. Assieme al corpus espositivo, la didattica museale esplora il profondo rapporto della Borsalino con la Città, narra la vicenda imprenditoriale e soprattutto mostra i prodotti riconducibili ad un "brand" come pochi altri diffuso in tutto il mondo. Il nuovo allestimento del Museo è previsto nel 2018 e in questo senso sarebbe utile istituire un gruppo di lavoro, un piccolo ma adeguato comitato scientifico, che sappia aggiungere contenuti futuri al progetto già presente e finanziato sia dalla Regione Piemonte che dalla Compagnia di San Paolo.

La prospettiva
Il Museo dovrà essere sostenuto con un’attenta programmazione di attività precedenti e successive all'inaugurazione. Il percorso che condurrà all'inaugurazione del Museo dovrà essere oggetto di un'attenta strategia di comunicazione sia in Alessandria sia fuori Città. Tale strategia deve essere finalizzata all'instaurarsi di un clima che culmini con l'apertura del museo catalizzando in tal modo l'attenzione e l'interesse dei media, del tessuto economico e della cittadinanza e dovrà comunicare la complessiva politica culturale della Città di cui l'apertura del Museo Borsalino, come quella relativa alle attività del Marengo Museum, è espressione. Oltre alla pubblicazione di un sito internet di grande attrattività in cui possano essere anticipati i contributi multimediali, devono essere proposte alcune iniziative promozionali. Tali iniziative devono vedere il coinvolgimento della società civile alessandrina e delle categorie economiche che saranno chiamate a contribuire in vari modi alla promozione nell'ambito della loro attività e del loro rapporto con la clientela.
Va sostenuta la dimensione nazionale ed internazionale dell’istituzione e della sua attività; per questo si devono curare relazioni con altri musei e strutture legate alla moda o all'arte decorativa, dal Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume di Venezia, al Museo del Costume di Prato e, in sede internazionale, dal Museo delle Arti Decorative di Praga al Victoria&Albert Museum di Londra, per non dimenticare il Gemente Museum dell'Aja.
Si deve sviluppare il lavoro per giungere alla firma di protocolli d'intesa che sanciscano i termini di una collaborazione finalizzata a studi, ricerche ma anche a mostre o altre iniziative che coinvolgono il pubblico.
In terzo luogo dovrà essere promossa fattivamente l’ampia riflessione di cui si è detto sul tema del cappello che costruisca i riferimenti con la moda e che incentivi il confronto tra il gusto artistico e i processi economici. Ciò potrà avvenire attraverso una testimonianza che dall'esterno affermi e valorizzi il portato che la Città ha espresso ed esprime nella produzione della sua storica manifattura e che – in senso inverso – proceda da Alessandria verso l'esterno con un proprio originale contributo al mondo del design.
Si deve operare per un coinvolgimento a livello nazionale di personalità varie e diverse nel campo del design, invitate a confrontarsi con il cappello. La sfida che tali personalità saranno chiamate a raccogliere – in incontri periodici - consiste nell'elaborare una propria visione e di porla al centro del confronto, con diversi interlocutori: produttori (anche non solo alessandrini), giornalisti, artisti, leader opinion, studiosi. Il portato complessivo di questa attività si trasformerà in un patrimonio di conoscenza e di pensiero che è destinato a produrre una conoscibilità nazionale ed internazionale di Alessandria che potrà essere sostenuta ed accresciuta con una attenta regia di comunicazione.
Nella direzione inversa – da Alessandria verso l'esterno – si possono indagare varie opportunità quale, ad esempio, la possibilità di organizzare un concorso sul cappello dedicato ai giovani artisti, stilisti e designer emergenti. In altri termini si ipotizza la possibilità di realizzare in futuro ad Alessandria un incontro internazionale dei più forti giovani talenti della moda mondiale, che potrà divenire annuale, creando una rete in continua crescita, intesa a sostenerne la creatività e ponendo le basi di un archivio “creative”, una collezione unica ideale che ripercorrerebbe l'evoluzione della moda nel cappello. Passato il 160° anniversario della nascita della fabbrica Borsalino, fondata nel 1857, l’obiettivo è celebrare i 170 anni con uno spirito diverso da quello che viviamo in questi giorni, con una serie di eventi in grado di segnare i significativi risultati che in questo periodo possiamo, insieme, raggiungere. In questi dieci anni che ci separano dal 2027 si può e si deve ridisegnare Alessandrina, città che sta uscendo dal primo difficile periodo post dissesto e ha dimostrato di avere le risorse per poter guardare avanti.

Gestione: verso la Fondazione?
Nel protocollo d’intesa firmato con la Regione Piemonte, il Comune si impegna all’istituzione di una Fondazione per la Cultura, che comprende tutti i musei di Alessandrina e il Teatro comunale con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio cittadino e definire insieme alle Istituzioni del territorio un progetto complessivo di gestione e programmazione culturale che sia capace di attrarre investimenti privati.
Vista la sua duttilità si potrebbe valutare l’istituzione di una “Fondazione di partecipazione”, capace di coniugare l’aspetto personale tipico delle Associazioni e l’aspetto patrimoniale. Avendo una struttura aperta, permette da un lato una fattiva collaborazione all’interno dello stesso istituto fra soggetti pubblici e privati e, dall’altro, l’aggregazione di privati cittadini che diventano ‘soci’ della Fondazione. Questa partecipazione potrebbe essere definita come una sorta di “azionariato diffuso culturale”.

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