sabato 15 ottobre 2016

Il Teleriscaldamento in Alessandria

Recentemente, il Comune di Alessandria, a seguito di un Bando di gara pubblica ha affidato la realizzazione e gestione di un sistema di teleriscaldamento sul proprio territorio. La nostra città dal 2014 ha già un sistema di teleriscaldamento che serve parte del quartiere Cristo. Attualmente, il servizio gestito da Alessandria Calore Srl, è offerto solo dove la rete di questa infrastruttura è stata realizzata. L’attuale impianto e quello che servirà il resto della città sono tema di discussione anche accese, da parte dei contrari alle scelte dell’amministrazione. Io realizzo immagini e questa è la mia fotografia sul tema del TELERISCALDAMENTO IN ALESSANDRIAun contributo alla discussione, di un non specialista del settore e si divide in due sezioni. Nella prima parte c’è una spiegazione a grandi linee di cosa è il teleriscaldamento, il funzionamento, le varie tecnologie e la sua diffusione in Italia. Nella seconda parte ho analizzato e illustrato, “a modo mio” le principali caratteristiche del nuovo impianto alessandrino.


COS’È IL TELERISCALDAMENTO (TLR)

Il TLR è una forma di riscaldamento che consiste essenzialmente nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate e interrate, di acqua calda proveniente da una centrale di produzione, alle abitazioni con successivo ritorno della stessa acqua alla centrale.

Produzione: Il calore è prodotto in una centrale termica di dimensioni variabili. Le più diffuse sono di cogenerazione termoelettrica a gas naturale combustibili fossili o biomasse, oppure utilizzando il calore proveniente dalla termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani. Oltre alle biomasse, le altre fonti di energia rinnovabile utilizzate per il TLRsono la geotermia (Calore proveniente dall'interno della Terra) e il solare termico. Un'altra fonte di energia è l'uso di calore di scarto da processi industriali.

Distribuzione: L’acqua, solitamente viene inviata a circa 90°C e ritorna in centrale a circa 70°C.

Questa tecnologia offre vantaggi per la comunità: risparmio energetico e riduzione delle emissioni. Basti ricordare le alterazioni climatiche connesse alle emissioni di gas ad effetto serra (dei combustibili fossili) Non a caso le norme attuative degli accordi internazionali miranti alla riduzione dei gas serra indicano proprio nel TLR uno degli strumenti più efficaci ai fini della riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Dal suo sito nazionale LEGAMBIENTE fa questa premessa: “L’efficienza energetica è oggi non solo una prospettiva condivisa ma viene riconosciuta come la più efficace strada per ridurre la spesa energetica e le emissioni di gas serra. Tra i tanti cambiamenti avvenuti in questi anni proprio l’innovazione delle tecnologie, la ricerca e diffusione stanno permettendo di realizzare risultati fino a qualche tempo fa impensabili. Un esempio efficace è lo sviluppo che ha avuto il teleriscaldamento nel nostro Paese. Oggi sono quasi 3 milioni gli abitanti equivalenti che usufruiscono di servizi di teleriscaldamento e/o raffrescamento, che hanno permesso a famiglie e attività di risparmiare in bolletta e di ridurre inquinamento e emissioni. Sono numeri importanti che ci confermano quanto sia importante guardare in questa direzione per ridurre la domanda di energia per riscaldamento e raffrescamento, in particolare se legati a interventi sugli edifici e i quartieri, anche perché è qui la quota più rilevante della spesa energetica delle famiglie e quella in maggiore crescita nei consumi dei diversi settori.”


A conferma di queste linee guida c’è da rilevare che grandi città europee come Vienna, Copenaghen, Stoccolma, Friburgo, avanguardie nell’ambito della sostenibilità ambientale mondiale sono dotate di queste infrastrutture con impianti di cogenerazione e termovalorizzazione dei rifiuti. Il TLR si è sviluppato in Europa soprattutto nei paesi scandinavi e baltici, dove la popolazione servita varia dal 42% (Svezia) al 64% (Lettonia). In Islanda, il 99% della popolazione è servita dal TLR (in questo caso tuttavia si tratta di sfruttamento della risorsa geotermica). L’Italia è uno dei paesi europei dove il TLR è meno sviluppato, servendo circa il 4-5% della popolazione e soddisfacendo circa il 5% della domanda di calore. I dati qui citati sull’Italia, potrebbero essere inferiori ai numeri reali, perché nel frattempo molte città hanno messo a disposizione dei loro abitanti questo tipo di utenza. Il servizio è erogato da società di varia natura: pubbliche private o a capitale misto. Le garanzie sul servizio e sui costi è garantito da linee guida dell’autorità competente GSE (Gestore Servizi Energetici)


L’IMPIANTO DI TELERISCALDAMENTO AL SERVIZIO DELLA CITTÀ DI ALESSANDRIA

L’idea di questo nuovo impianto è nata a seguito di un progetto di EGEA, società leader nazionale del settore. La società Albese già partner in Alessandria Calore presentò un progetto e propose di realizzare questa infrastruttura nel comune di Alessandria con propri capitali. Come contropartita richiedeva di poter gestire il servizio per 60 anni. A seguito dell’analisi del progetto l’amministrazione ha ritenuto positivo dotare la città di un infrastruttura in grado di offrire una ulteriore offerta nel modo di riscaldare gli edifici e che aiutasse a migliorare la qualità dell’aria. Come succede in questi casi, la realizzazione di un servizio di pubblica utilità, con un forte impatto sul territorio, obbliga un’amministrazione pubblica a valutare vari progetti. Il Comune di Alessandria ha così pubblicato un bando pubblico per affidare a un’impresa o concorso d’imprese la gestione del teleriscaldamento. Gli uffici comunali hanno cercato di ridurre i tempi della convenzione, di poter valutare tecnologie alternative e inserire regole anche sui costi di erogazione del servizio per tutelare il consumatore da possibili egemonie di mercato o la modifica di regole nell’erogazione del servizio e i suoi costi. A seguito di questa gara è stato scelto il progetto di EGEA (15 impianti realizzati e gestiti sul territorio) e AMAG, la società multiutility di servizi pubblici del territorio alessandrino. È opportuno dire che IREN altro grande gruppo italiano del settore, ha partecipato alla gara.

Le informazioni sull’impianto sono tratte da una relazione presentata il 12 Settembre 2016 dal gruppo proponente. Qui riassumo alcuni aspetti che ritengo utile a permettere di comprendere a grandi linee il progetto. La durata della Convenzione diventa di 45 anni anziché i 60 anni del progetto iniziale. L’aspetto tecnologico più significativo è che sono previste 2 centrali, anziché solo quella principale prevista a sud nel quartiere Europa del progetto preliminare del 2014. Questa sarà di taglia inferiore e verrà affiancata da una seconda centrale di integrazione e riserva a nord vicino ad Amag Ambiente, attualmente deposito dei cassonetti. Le centrali produrranno calore ed energia elettrica con impianti di cogenerazione, caldaie a gas, solare termico e geotermia. La rete per la distribuzione, sarà ad anello e composta da tubazioni per l’acqua sanitaria e per il calore invernale. Sono inoltre previste sottostazioni di scambio termico e di accumulo. La rete sarà collegata ad entrambe le centrali nell’ottica delle reti di TLR intelligenti (Smart Thermal Grid). Il nuovo progetto offre un considerevole miglioramento dell’impatto ambientale rispetto allo stato attuale. In particolare l’utilizzo delle fonti rinnovabili rispetto alla proposta iniziale, permette la ulteriore riduzione del consumo di gas (-16%) e delle emissioni in atmosfera (-17%). 

Grazie alla disponibilità di due centrali interconnesse tra di loro ci sarà maggiore affidabilità e garanzia di continuità del servizio. L’area nord verrà riqualificata con un parco di circa 3000 mq e il completamento della viabilità nel quartiere. La rete verrà realizzata con tubazioni di diametro inferiore. Se vi fosse stata un’unica centrale si dovevano prevedere tubi più grandi e pose più impattanti sulle strade e il loro conseguente ripristino. Una riduzione dai 10 ai 6 anni dei tempi di realizzazione della rete e il collegamento delle utenze relative, grazie alla possibilità di costruire in contemporanea ma da due punti diametralmente opposti la rete stessa, e di anticipare l’alimentazione delle utenze in zona nord. Al comune di Alessandria verrà corrisposto un canone annuale di 220 mila euro dai 130 mila euro della proposta iniziale. Un altro aspetto interessante è il contributo alla mobilità elettrica. Sono previste colonnine ad uso gratuito delle flotte aziendali AMAG/EGEA e del Comune. Saranno inoltre messe a disposizione al Comune altre 5 colonnine ad uso pubblico in punti strategici della città, nonché 10 bicicletta a pedalata assistita. Amag che ha realizzato e gestisce le reti di acqua, gas e fognature è il partner ideale e indispensabile per la posa della rete di TLR. Durante la posa sono previste anche posa e rinnovo dei sottoservizi esistenti e canallizzazione per l’eventuale posa di fibbre ottiche per porre le basi di un cablaggio di Alessandria. Il progetto prevede oltre al coinvolgimento con le istituzioni ed uffici preposti, il coinvolgimento delle associazioni di categoria, il centro per l’Impiego di Alessandria, le imprese locali e moltissime altre iniziative per informare, coinvolgere e rendere trasparenti tutte le fasi della realizzazione. L’erogazione del servizio, verrà gestito attraverso un eco sportello nell’attuale sportello clienti AMAG che fornirà tutte le indicazioni e indicazioni ai cittadini in materia energetico ambientale. Agli utenti verrà offerto gratuitamente l’audit energetico per gli edifici da allacciare. Nella presentazione sono anche illustrate le norme per l’erogazione dei servizi e le garanzie a tutela dei consumatori, oltre a molti altri dettagli tecnici.


CONSIDERAZIONI FINALI

Ovunque si parli di realizzare un sistema di teleriscaldamento si scatenano reazioni tra i favorevoli e i contrari. I contrari affermano che portano ad una maggiore emissione di inquinanti e a lungo andare un aumento delle tariffe per l’utente finale. Pochi giorni fa il consigliere comunale Cammalleri M5S ha scritto che il TLR porterebbe “aumenti delle bollette del 200% senza che la centrale unica dia vantaggi ambientali”. Sarebbe interessante analizzare la soddisfazione o l’insoddisfazione degli utenti che utilizzano già questo tipo di riscaldamento al Cristo. Confrontare i dati della qualità dell’aria prima e dopo la messa in funzione dell’impianto di Alessandria Calore. Avere questo “impianto pilota” in città ci permette di ragionare su dati oggettivi. La scelta dell’amministrazione implica anche fattori sociali ed economici. Un cambiamento su vasta scala del modo di scaldare le nostre case potrebbe modificare le quote di mercato del settore energetico e dei fornitori di questo tipo di utenza. Nuovi competitor potrebbero erodere fatturato ad aziende presenti e radicate del territorio. Questo rientra nelle logiche del progresso, dell’innovazione e della concorrenza di mercato. Quando si è passati dall’uso del carbone al gasolio e poi dal gasolio al metano, qualcuno si è avvantaggiato altri no. Sicuramente l’ambiente e l’aria delle nostre città è migliorata. La pressione dei portatori di interessi contrapposti è forte quando gli interessi economici in ballo sono importanti e vitali, ed è facile che si usino tutte le tattiche a disposizione per difendere la propria sopravvivenza o le ragioni del cambiamento. Un aspetto su cui l’amministrazione comunale ed EGEA/AMAG puntano e il valore dell’investimento vicino ai 100 milioni di euro. Questa cifra sarebbe una grande immissione di ossigeno nell’economia cittadina. Si avrebbe un’importante ricaduta occupazionale soprattutto nei primi sei anni, durante la realizzazione delle infrastrutture, ma anche dopo per la gestione degli impianti e l’erogazione del servizio. Questa non deve essere la motivazione trainante delle decisioni. La realizzazione del TLR creerà nuova occupazione ma penalizzerà molti addetti del settore con tutte le implicazioni sociali che questa scelta porterà. Cosa dobbiamo aspettarci dai nostri amministratori? Più che mai in questo caso una equa e saggia amministrazione del bene comune. La salvaguardia dell’ambiente è priorità che riguarda tutti noi. Gli interessi personali o di parte politica non possono inficiare queste tematiche. Se il TLR è in grado di diminuire le emissioni inquinanti e offrire servizi efficienti alle attuali tariffe è una strada da percorrere. Se non è così, se le soluzioni tecnologiche scelte non sono valide se ne discuterà e si faranno delle correzioni. Se verrà dimostrato che questa è una scelta sbagliata per la comunità alessandrina con altrettanta chiarezza se ne prenderà atto. La sostenibilità delle città è legata a meccanismi virtuosi che si innescano a catena. Alessandria deve far partire un piano di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pubblico e privato. Nel medio/lungo periodo questi investimenti vengono ampiamente ripagati, ma soprattutto la riduzione di emissioni nocive è molto importante. I dati sulla qualità dell’aria della città impongono di fare partire azioni concrete. Potrebbe il TLR  essere l’interruttore di questo processo?

 

                                                                        Fabio Decorato 

giovedì 6 ottobre 2016

Assemblea Iscritti, analisi e proposte


Domenica 2 ottobre l'assemblea del Partito Democratico di Alessandria ha avuto un ottima partecipazione, ma soprattutto una chiara esposizione di idee e proposte per la nostra comunità, avvalorata dai numerosi interventi. c'è necessità di più partito, organizzazione, un maggiore contatto con iscritti ed elettori  e un'apertura all' esterno, al confronto che rafforzi la nostra credibilità. Il PD di Alessandria, pur in presenza di sedi e attività decentrate lodevolmente mantenute in essere, deve trovare maggiore forza ed incisività ; da qui l'attivazione di diversi impegnativi strumenti "operativi " quali riunioni frequenti dell'assemblea/ coordinamento, segretaria snella e autorevole,iniziative e dibattiti, rapporti attivi con le sezioni, gli amministratori, i forum , la zona e il livello provinciale, apertura costante della sede .
Sui temi prettamente cittadini è emersa con chiarezza il sostegno all' amministrazione e Sindaco in carica , lavorando perché il PD e la coalizione di centrosinistra si riconfermino alla guida del Comune nel 2017. 
Il risanamento economico soprattutto, risolto con l impegno di tutta la città, la riorganizzazione delle partecipate senza compromettere la forza lavoro, la realizzazione di opere e strutture per la città ( oggi la nuova rotonda verso il Cristo ad esempio ) e i suoi collegamenti nonostante le difficoltà economiche , la bonifica e parziale riapertura del teatro, tutte "grane da risolvere " ereditare dalla disastrosa amministrazione di centrodestra,  sono tra i principali meriti 


C'è  la consapevolezza che c'è ancora da fare, importanti i finanziamenti ottenuti per la Cittadella e i lavori in Piazza Santa Maria di Castello,  ma in tema di mobilità e viabilità, centro storico , trasporti ferroviari ( non solo per la Logistica ) e su gomma , riorganizzazione delle strutture, rapporti con le periferie e paesi il lavoro è ancora lungo. 

Importante avere una interlocuzione solida con le importanti attività industriali della zona ( Spinetta ,avendo particolare attenzione agli aspetti ambientali ), con le forze sociali e le categorie produttive.  Sondaggio e Primarie non sono mancate al nostro dibattito, ritenendo utile strumento di valutazione il primo e il pieno rispetto del nostro Statuto per la seconde, che le prevede considerando anche la continuità con il Sindaco uscente .

Riforme Costituzionali , tema di attualità, il PD di Alessandria si riconosce nella linea nazionale, rispetta il dibattito interno, ma  ritiene importante l'approvazione della riforma : a tal fine continuerà ad alimentare il confronto, anche con iniziative, su questo tema.
Questo in sintesi quanto emerso dalla relazione del segretario Daniele Coloris, dall'intervento del Sindaco Rita Rossa, dai vari interventi dei rappresentanti delle zone e degli iscritti , dal segretario uscente e conclusa dal segretario provinciale, in un clima unitario che contraddistingue questa fase , valore fondamentale  e di particolare rilievo. 

domenica 2 ottobre 2016

Opposizione senza argomenti o in crisi? La destra lascia l’aula del consiglio comunale ed evita la discussione politica del DUP. di Silvia Robutti

Venerdì 30 settembre in consiglio comunale è stato presentato il DUP, il Documento Unico di Programmazione 2017-2019. Già approvato dalla Giunta nel mese di luglio il DUP  rappresenta lo strumento che permette la guida strategica ed operativa dell'ente .

Dopo anni in cui l’amministrazione Rossa è stata costretta a ridurre all’osso le spese per governare la fase di dissesto del Comune, un dissesto inevitabile sottolineato anche dal Ministero, oggi la stessa amministrazione è in grado di poter programmare gli investimenti per governare la città.

Di fronte all’operatività concreta dell’amministrazione Rossa, la destra, attuale minoranza, avrebbe dovuto fare opposizione politica, ma preferisce scappare o non presentarsi, tradendo la fiducia dei cittadini che li hanno votati!

Locci assente dall’aula, evita il confronto su temi concreti, in fondo nei giorni scorsi aveva anche dichiarato che il documento in questione non avrebbe dovuto essere presentato in Consiglio Comunale, luogo preposto al confronto politico tra le diverse fazioni e preferisce postare su facebook l’ennesimo video autoreferenziale nel quale si arrampica sugli specchi su argomenti inesistenti. 

Stavolta Locci si presenta in compagnia di una gallina, forse perché nessuno dei suoi sostenitori lo affianca nelle sue battaglie sulla trasparenza, se non concedendogli qualche pollice alzato e qualche commento superficiale, cercando di dimenticare sempre la sua poco rosea esperienza con l’amministrazione Fabbio, a seguito della quale è stato condannato per un danno erariale da 6,7 mln di euro.


Dall’altra parte il gruppo capeggiato da Piercarlo Fabbio che non avendo argomenti per fare opposizione giustifica l’abbandono dell’aula con i tempi troppo ristretti per l’analisi approfondita del DUP, accusando l’amministrazione di non volersi confrontare con le parti politiche. E’ evidente che siamo alle prese con una destra in crisi, che forse non si riconosce più nel programma presentato ai cittadini durante la campagna elettorale del 2012 con il quale si proponevano di amministrare questa città. Una bella “scoppola” l’hanno presa dalla recente conferma di condanna per falso ideologico, per gli aggiustamenti del bilancio 2010. In fondo l’ex-sindaco si è difeso nelle aule giudiziarie dicendo di non possedere adeguate competenze sulla contabilità pubblica essendo un docente di italiano e che pertanto non poteva sapere se il bilancio del Comune fosse giusto o sbagliato. Si può quindi pensare che un documento come il DUP che correda il bilancio di previsione non sia compreso dal capogruppo di Forza Italia e forse è per questo che necessita di più di 2 mesi per analizzarlo e pianificare un’opposizione sensata.

A parte ogni considerazione per trovare una motivazione al comportamento della destra una cosa è certa: gli elettori del centro-destra non sono stati rappresentati, l’opposizione non fa opposizione e la democrazia si evita fuggendo (oppure truccando i dati).