lunedì 29 agosto 2016

Intervista di Ettore Grassano al segretario cittadino del PD

Coloris: “Primarie e sondaggio? Deciderà l’assemblea cittadina del PD. Al ballottaggio meglio col centrodestra”

29 agosto 2016

Coloris nuovaPrimarie e sondaggio sì, no, forse. Per cercare di dirimere gli amletici dubbi che sembrano attanagliare la classe dirigente del PD di Alessandria in vista delle elezioni comunali del 2017, abbiamo incontrato Daniele Colorissegretario cittadino del partito da neanche un mese, dopo il ‘raid’ di luglio con cui fu ‘defenestrato’ il suo predecessore Massimo Brina (“ma da settembre, ricaricate le batterie, si torna a fare politica”)

Alla base della ‘rimozione’ di Brina ci fu l’accusa, da parte dell’ala ‘rossiana’ del partito, di un non sufficiente sostegno del PD cittadino alle scelte dell’amministrazione di Palazzo Rosso.Latitanza magari no, ma scarso coinvolgimento, e soprattutto mal celate ambizioni di Brina stessa alla ‘successione’ della sindaca. Per questo la gestione Coloris (uomo di mediazione, renziano convinto ma anche rossiano ‘critico’ o comunque non pasdaran, oltre che consigliere comunale ed esperto di trasporti) assume un significato interessante, soprattutto in prospettiva elezioni. “Anche se prima ci attende l’appuntamento del referendum di novembre, su cui mi auguro il partito possa ancora trovare, a livello nazionale come locale, una forte convergenza, pur nella discussione e mediazione fra le parti”. Insomma, Coloris è ferroviere di mestiere, ma anche ‘pompiere’ e mediatore per carattere e vocazione: basterà per ricomporre un partito alessandrino, più che a pezzi, un po’ sfiduciato e poco incline alla partecipazione?

 

Segretario Coloris, mettiamo subito i piedi nel ‘piatto elettorale’: nel Rossa Rita 222017 ricandiderete Rita Rossa per acclamazione, o organizzete le primarie?
Al di là delle chiacchiere, ci atterremo alle regole del nostro Statuto, che contempla diverse possibilità. Il sindaco Rossa si è già dichiarata disponibile a ricandidarsi, e ad accettare le decisioni del partito riguardo ad eventuali precedenti verifiche, primarie comprese. A decidere se e quando farle sarà solo e soltanto la nostra assemblea cittadina, che ha attualmente 47 membri. Prima però, intorno al 20 settembre, abbiamo intenzione di indire un grande incontro pubblico, un confronto speriamo fra tutti i 320 iscritti alessandrini (molti dei quali ‘in sonno’, ndr), e speriamo con la partecipazione anche di sindacati, corpi intermedi, e soprattutto cittadini. Un modo per confrontarci davvero, su tanti temi che si chiamano sanità, trasporti, sicurezza, lavoro. Nel frattempo sarà definita anche la segreteria cittadina, costituita da 6 o 7 persone, che mi affiancherà nella gestione delle attività, anche con focus tematici proprio sulle aree che ho citato.

Ma Daniele Coloris le primarie le farebbe o no?
Personalmente sì, le farei. E mi piacerebbe fossero di coalizione, non solo di partito. Con candidati e proposte vere, ma soprattutto un patto: comunque finisca, si procede poi tutti uniti, come un’unica squadra. E chi perde le primarie si candida come consigliere comunale, magari capolista.

Brina-Massimo_okUn ramoscello d’ulivo a Massimo Brina? Nel 2012 le primarie del PD ce le ricordiamo: l’antagonista vero di Rita Rossa, Corrado Parise, che se ne va qualche settimana prima, sbattendo la porta, e rimane un confronto a due in cui Mauro Buzzi sembrò bere l’amaro calice dello sparring partner sacrificale, perché comunque il ring era pronto, e qualcuno doveva esibirsi…
Ricordo anch’io: Parise come segretario cittadino ebbe intuizioni importanti, poi secondo me sbagliò ad andarsene, rifiutando le primarie. Le prossime, lo ripeto, le vorrei allargate certamente ad alleati come Sel, Moderati, Alessandria al Centro, repubblicani. Più complicato forse coinvolgere altri pezzi di area laico-socialista (Coloris fa riferimento alla galassia Comunisti Italiani, Rifondazione, Psi: tutti coloro che sembrano in questi mesi muoversi verso un progetto alternativo al Pd insomma, anche con tratti di ‘trasversalità’, ndr), ma qualche incontro proveremo a farlo.

Farete anche il famoso sondaggio sul gradimento dell’operato dell’attuale sindaco e giunta? Qualcuno sostiene che una rilevazione elettorale l’abbiate già fatta nei mesi scorsi…
Assolutamente falso: l’ultimo sondaggio alessandrino fu quello commissionato ad SWG nel 2011. Non è che questi strumenti siano inutili, sia chiaro: è che costano tanto, e il partito a livello locale fa già i salti mortali per sostenersi, con autofinanziamenti. Però anche qui sono favorevole, purchè realizzato in maniera professionale, e impostato come verifica del grado di soddisfazione degli alessandrini: cosa hanno apprezzato del nostro impegno di questi anni, e dove dobbiamo migliorare. C’è un’ipotesi (proprio per l’aspetto costi) legata al partito regionale, che potrebbe cofinanziare sondaggi su Alessandria, Cuneo e Asti: ossia nei capoluoghi di provincia dove si vota. Vedremo; prima di tutto però c’è un traguardo più prossimo, che è il referendum di novembre…

Anche lì arriverete in ordine sparso, o ci sono spazi per una posizione Boschi piazza duomounitaria?
Se per ordine sparso intendiamo che nel PD si discute, e c’è sempre qualcuno che la pensa diversamente dagli altri, dico che questo è un valore democratico, e dobbiamo preservarlo. La questione naturalmente è nazionale, per cui mi auguro e mi pare che ci siano ancora spazi per un’intesa nel merito, a partire dall’elettività dei senatori per intenderci. Comunque, pur essendo personalmente assolutamente con Renzi e pro riforme, credo che la porta del partito debba sempre essere aperta anche a chi ha posizioni diverse.

Coloris festa unitàA proposito di attività di partito: nuova sede, qui in via Inviziati dove stiamo chiacchierando. E anche una nuova stagione di Festival dell’Unità: pieni di gente pare. Non eravate in crisi?
Questa sede, inaugurata da poco, è al pian terreno, accessibile ai disabili e con una serie di spazi e risorse che cercheremo di utilizzare. E’ la sede provinciale, in realtà, ma ci stiamo organizzando per utilizzarla anche comunale. Fermo restando che rimangono le sedi storiche al Cristo, in Pista, in via Montegrappa e in Fraschetta, a San Giuliano Vecchio. Uno dei miei obiettivi quasi immediati tra l’altro è ravvivarle, esserci, incontrare iscritti e militanti: quello della partecipazione è un tema non facile da risolvere, su 320 iscritti so bene che ad essere davvero attivi siamo al massimo un centinaio: ci stiamo lavorando. I Festival dell’Unità sono stati ridotti di numero, era necessario. A Fubine però, ad esempio, c’è stata anche quest’anno una fiumana di persone, altro che crisi: e c’erano anche tanti 30/40 enni. Certo, se proponi il dibattito lungo e un po’ noioso, la gente se ne va, ma questo è un indice dei tempi: il dibattito si fa altrove, a partire dai social. E’ andata molto bene anche la festa del Cristo.

 
Torniamo al livello di soddisfazione degli alessandrini, segretarioComune Alessandria basso altoColoris: siamo ormai agli sgoccioli di mandato, lei è anche consigliere comunale. Ritiene che gli alessandrini, a partire dagli elettori che vi hanno sostenuti nel 2012, siano contenti o si aspettassero altro e di più? Sia sincero però….
In Alessandria ci vivo da sempre, la conosco, la giro. So che aria tira insomma, e del resto il clima di incertezza e di preoccupazione generale che c’è in Italia e non solo non aiuta chi ha responsabilità di governo, ad ogni livello. Però credo che gli alessandrini che si informano e documentano, senza paraocchi ideologici, si rendano conto dell’ottimo lavoro svolto da questa maggioranza sul fronte del risanamento dell’ente, del rilancio del sistema partecipate (ancora tutto da sviluppare ovviamente, dai rifiuti ai trasporti) e della salvaguardia dei posti di lavoro. Non dimentichiamo che, ad inizio mandato, si era parlato di 400 esuberi nella galassia comunale, e invece si è riusciti a risanare senza lasciare per strada nessuno.

Coloris biciclettePerò paghiamo ‘un botto’, per servizi davvero modesti. Alessandria è oggettivamente brutta, vecchia, senza uno slancio verso il futuro. Anche qui nessuna autocritica?
Credo che il rilancio vero della città, già cominciato, si vedrà pienamente nei prossimi anni, che spero coincidano con il nostro secondo mandato. Sono stati creati tutti i presupposti perché Alessandria possa ripartire, anche se ovviamente occorre ora passare alla fase successiva: non più solo contabile, ma operativa. Penso ai trasporti, comparto di cui mi occupo personalmente da sempre. Ne abbiamo già parlato diverse volte anche su CorriereAl, della necessità di innovazione: città il ‘sistema’ delle linee di trasporto è ancora quello dell’Alessandria industriale e operaia degli anni Settanta, ma il mondo nel frattempo è cambiato. Così come la sicurezza è un altro asset a cui occorre dedicare maggior attenzione: non chiamando l’esercito, ma facendo in modo che vigili e forze dell’ordine possano lavorare meglio, e con maggior coordinamento.

Una previsione finale Coloris, ma anche qui sia sincero: meglio un Urne deserteballottaggio con il centro destra, o con i grillini?
Basta guardare a come sono andate un po’ ovunque le elezioni amministrative di qualche mese fa: meglio col centrodestra, certamente. Ma meglio ancora non pensare in quest’ottica, ma a giocare la nostra partita fino in fondo, dando il massimo, e ascoltando in maniera costante le esigenze dei cittadini di Alessandria. Poi, nell’urna, saranno loro a decidere, come è giusto che sia in democrazia.

Ettore Grassano

martedì 23 agosto 2016

AMAG mobilità, Punto e a capo ( di Angelo Marinoni )

I momenti di difficoltà e di crisi possono evolvere da problema da risolvere a occasione per ricominciare nel modo giusto facendo tesoro delle esperienze negative, analizzando le scelte rivelatesi sbagliate e non solo trovando un percorso corretto, ma anche le risposte alle domande e alle problematiche che potrebbero sorgere in futuro.

Credo che la vicenda ATM, ora Amag Moblitità, possa essere considerata una di queste esperienze e dia non solo alla città di Alessandria, ma a tutta l’area metropolitana che insiste sul capoluogo come Valenza, l’occasione per ridisegnare positivamente il proprio futuro facendo leva sulla riqualificazione del sistema trasporti, razionalizzando l’uso delle risorse non in un taglio orizzontale, ma in un progetto di ampio respiro e lungo periodo.

Questo è un paese dove i progetti di lungo periodo sono considerati da buona parte dei decisori e buona parte dei falsamente esperti di settore “il libro dei sogni”, per cui se scrivessi che potrebbe esserci l’occasione per cercare in Europa i finanziamenti per la realizzazione di una rete essenziale a guida vincolata in città, filoviaria o tranviaria, susciterei molta ilarità. La possibilità c’è, ma per la totale assenza di presa che un’ipotesi come questa, oltremodo razionale se fossimo un paese civile, avrebbe nei decisori della cosa pubblica (politici e economici) mi limito a fare il punto sulla vicenda ATM sulla base di una prospettiva di breve periodo, visto anche il poco tempo prima della tornata elettorale che ha l’Amministrazione.

A questo proposito è opportuno rimarcare che addossare la responsabilità dell’epilogo ATM a questa amministrazione è pura malafede, sicuramente quest’ultima non è scevra da critiche su impostazioni migliorabili del servizio, ma il sopracitato epilogo era, come peraltro ho recentemente scritto su queste pagine, l’unico possibile ed è dovuto alle scelte politiche e parzialmente aziendali realizzate in un periodo di vent’anni.

Ci sono due percorsi che vanno assolutamente evitati:  un tentativo di ripristinare lo status quo ante collasso e una soluzione tampone che salvi il servizio sociale e il livello occupazionale nei numeri e non nel servizio erogato.

Chiaramente l’ultima ATM ha un’offerta inadeguata e nemmeno garantita e anche le versioni precedenti dell’offerta erano comunque lontane dall’accettabilità ad un costo eccessivo e non comprensibile, senza considerare che la gestione separata delle relazioni urbane, interurbane e regionali ha portato a costose e inutili sovrapposizioni invece che a proficue sinergie.

Uno degli esempi più eclatanti lo abbiamo fuori dal capoluogo: nell’annullamento progressivo del servizio urbano di Valenza con il mantenimento dell’autolinea parallela alla ferrovia invece di una  promozione di corse frequenti Valenza città – Valenza FS, dalla quale partono per Alessandria ben 43 corse ferroviarie nei giorni feriali e corse ogni ora per Casale Monferrato e Pavia.

Un altro esempio lo abbiamo nel servizio “eccobus” che porta via risorse per un impianto urbano con frequenza adeguata per un servizio su domanda sulle frazioni che potrebbe essere assolto a costo zero dal sistema ferroviario e dagli autoservizi provinciali al costo di una integrazione tariffaria tanto ovvia quanto irrealizzata in Piemonte.

Non ultima la frazione Cantalupo servita dalla ferrovia, una volta da due linee, dove i treni non fermano pur passando per una stazione interna all’abitato, da molte linee del servizio provinciale e dal servizio urbano che potrebbe essere sostituito dai servizi ferroviari e provinciali anche qui al solo costo dell’integrazione tariffaria, dirottando le risorse dei prolungamenti della linea 2 nei servizi urbani.

Ho fatto più volte riferimento alla necessità di una idea di città e al coraggio di portarla avanti, sicuramente un progetto di lungo periodo è più difficile da portare avanti da una amministrazione molto avanti nel suo percorso e vicino alla prova elettorale, specie se quella amministrazione ha dovuto gestire il dissesto e le sue conseguenze oltre al fallimento di AMIU. Le risposte date dal punto di vista contabile dall’amministrazione ai problemi contingenti sono state efficienti e l’uscita dal buio del dissesto e la nascita di AMAG ambiente con una ottima gestione del piano occupazionale rivelano come alcuni giudizi profondamente negativi sulla Giunta siano ingenerosi.

Banalmente si potrebbe tagliare corto dicendo che l’entità dei problemi del breve periodo fosse tale da non lasciar fiato a qualunque progetto di lungo periodo, ma ora che il fiato è stato guadagnato (e non è il successo scontato che buona parte dell’opinione pubblica pensa che sia) un dramma cittadino, come il fallimento della azienda di trasporto urbano a maggioranza comunale, potrebbe diventare occasione per quei progetti di lungo periodo che proprio l’imminenza della tornata elettorale e l’importanza del tema nella prospettiva urbana rendono possibili.

A questo punto si fa prioritario ricominciare da zero, facendo tabula rasa del passato e, considerando i debiti che comunque andranno pagati, ripensare una politica dei trasporti con al centro il trasporto pubblico sfruttando le numerose sinergie possibili con il sistema provinciale e ferroviario, un tassello realizzabile semplicemente con l’informazione e l’integrazione tariffaria.

Spesso in questi anni cosi’ difficili per tutte le pubbliche amministrazioni a vari livelli impegnate si sente parlare di carenza di fondi, di impossibilità di investire e di taglio degli sprechi.

Sotto la generica e sgradevole espressione “taglio degli sprechi” spesso si cela un taglio orizzontale acritico che amplifica la dispersione di risorse e l’inefficacia di quanto si deve razionalizzare, altro termine che nella politica de facto significa taglio e che è, invece, ragionare su un impiego corretto delle risorse.

Le risorse umane di AMAG Moblitità , come il suo patrimonio di storia e competenze, potranno sicuramente trovare adeguata ed efficace collocazione in una realtà completamente nuova che faccia di Alessandria un exemplum sequendum di mobilità sostenibile.

ANGELO MARINONI

giovedì 18 agosto 2016

Bilancio Comune di Alessandria Precisazioni

In risposta alle dichiarazioni del consigliere Locci 

Sui bilanci del Comune di Alessandria il consigliere Locci di "Fratelli d'Italia" va sul "tecnico". Scusandomi in anticipo per la prolissità, inevitabile dato il tema, cerco di rispondere in modo puntuale:

– Si esordisce con un vero e proprio “must” nel suo genere: “il Comune di Alessandria al 31/12/’11 non era in uno stato di dissesto finanziario”. Il dissesto finanziario del Comune è stato dichiarato dalla TERZA deliberazione della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti del Piemonte nel giugno ’12, pochi giorni dopo l’insediamento di Rita Rossa sindaco, e recepito con deliberazione dal neo-eletto Consiglio comunale conseguente alla comunicazione del Prefetto di Alessandria che notificava l’ordine di procedere in tal senso, pena la nomina di un commissario “ad acta” che deliberasse il dissesto in vece del Consiglio comunale e successivo commissariamento dell’ente. Faccio peraltro notare che la sera in cui il Consiglio deliberò nessun consigliere comunale, nemmeno dell’opposizione di destra, espresse voto contrario. Se Locci riteneva il dissesto in qualche modo evitabile, avrebbe potuto prendere la parola e spiegarci come procedere.

Giova a tal proposito ricordare come le due precedenti deliberazioni della magistratura contabile posero in evidenza irregolarità contabili nel conto consuntivo ’10 e nel bilancio previsionale ’11, poi riapprovati in tutta fretta a dicembre ’11. La terza deliberazione, conseguente alle prime due, sottolineò la presenza di un disequilibrio strutturale (i 190 milioni di debito al 31/12/’11 riconosciuto sussistente dall’OSL sono lì a dimostrarlo…) e l’inadeguatezza dei correttivi fino a quel momento adottati.

Locci e gli altri dovrebbero peraltro sciogliere un’evidente contraddizione nelle loro posizioni. Si sostiene nell’articolo che oggi corriamo il rischio di un secondo dissesto: ma se i conti nel ’12 erano in ordine come si asserisce come sarebbe possibile oggi, dopo 4 anni di azione amministrativa costantemente monitorata da MEF, Ministero degli Interni, Corte dei Conti, essere in tali e tante difficoltà? Domanda ovviamente retorica, essendo false tanto la premessa quanto la conclusione.

-I numeri della massa attiva e passiva indicati da Locci sono sostanzialmente corretti, ma occorre fare alcune precisazioni. I contributi concessi ex art. 3 bis DL n 174/2012 SONO GIà STATI RESTITUITI in tre tranche, come registrato a consuntivo del ’13, ’14 e ’15 (basta leggere i bilanci). La restituzione dell’anticipazione non utilizzata da OSL, concessa ex art. 33 DL 66/2014, costituita dai famosi 52 milioni non ha conseguenze sugli equilibri di bilancio se non per il fatto che estinguendo in anticipo il debito rediduo si ridurrebbe l’indebitamento dell’ente e abbasserebbero gli oneri per interessi.
Si asserisce a riguardo che l’Amministrazione “continui a dire, o a non smentire che è anche peggio, che dovranno essere restituiti 40 milioni di Euro allo Stato”. Personalmente sento quest’affermazione per la prima volta e sfido il consigliere Locci a produrre un’evidenza di tale affermazione. Trattandosi di insinuazione completamente priva di fondamento viene meno anche la conseguente ipotesi, secondo la quale si vorrebbe ridurre di 40 milioni il debito per contrarne un altro finalizzato ad investimenti “pre-elettorali”. Peraltro, il calcolo dell’esatto ammontare della parte di anticipazione inutilizzata lo farà il Comune, ma lo farà anche il MEF che tale somma dovrà riscuotere. L’illazione di Locci fa torto al suo grado di preparazione giuridica e finanziaria.

– 14 + 12 = 26. Per arrivare a 30 ne mancano 4. Il debito ammesso e non transatto dall’OSL, sommato al debito non ammesso e oggetto di vertenze, ammonta a circa 30 milioni. L’OSL ne ha accantonati 14, l’Amministrazione altri 12 dall’avanzo dei due bilanci precedenti (perchè da due anni i bilanci chiudono in pareggio od avanzo grazie all’opera di risanamento). Per arrivare a 30 occorrono ancora 4 milioni, ma necessitano due precisazioni: 1) dei 30 milioni 2 afferiscono a vertenze contro OSL per non aver ammesso la sussistenza del titolo giuridico su cui i relativi creditori fondano pretesa, difficile pensare che la totalità di questi prevalga in giudizio; 2) non esiste automatismo per cui gli altri 28 milioni afferenti a debito non transatto siano escussi al 100%. Nella peggiore delle ipotesi occorrerà dunque reperire 4 milioni. Che questi possano diventare 17 per effetto degli interessi appare un’altra valutazione del tutto infondata, sono proprio curioso di sapere come sia stato effettuato un simile calcolo! Il range di variazione appare troppo elevato.

– “L’atteggiamento giusto sarebbe quello di attivarsi efficacemente per il recupero dei residui attivi non ancora incassati”. Giustissimo, siamo tutti d’accordo e si sta lavorando in tal senso. Ottimo a riguardo il dibattito sul tema in sede di commissione bilancio, con utili proposte da parte (tra gli altri) dell’ex sindaco Fabbio. Tanto Locci quanto Fabbio però conoscono le difficoltà a riguardo, visto che provarono a migliorare la riscossione attraverso la società ALTRI. Ereditammo questa società a tre anni dalla nascita, senza che fosse ancora partita e con debiti per circa 200.000 euro.

– “Parallelamente è essenziale percorrere la strada di una richiesta al Ministero di trattenere in via cautelativa l’intera anticipazione residuale”. Vero, già fatto.

– Sui trasferimenti di gestione vincolata, ossia soldi dati da Stato, Regione, Provincia Amiu sedeper servizi pubblici utilizzati ad altro scopo devo fare uno sforzo per non rischiare la querela. Encomiabile il coraggio di Locci. La passata amministrazione non ha girato la TIA ad Amiu e Aral per molto tempo. AMIU è fallita. Questa amministrazione, vado a memoria, ha ricostituito i fondi per PISU e ponte Meier nel corso del ’12 e ’13 per circa 6 milioni, così come i fondi regionali ’08/’11 per il TPL, pagati ad ATM per oltre 19 milioni. Non mi risulta ci sia niente da restituire alla Regione.

– Circa “l’approssimazione con cui agiscono (basti pensare al disorientamento sulle azioni da fare per individuare i responsabili dei debiti esclusi) …”. La conferenza dei capigruppo ha appena votato il piano di lavoro per giungere nei tempi previsti dalla normativa all’individuazione dei responsabili dei debiti non ammessi da OSL, all’unanimità (quindi col voto favorevole anche del capogruppo del consigliere Locci, mettetevi un po’ d’accordo tra di voi…).

– l’attuale amministrazione sarebbe “impegnata solo a portare avanti progetti e percorsi il cui interesse pubblico è oscuro mentre a pensare male si possono ipotizzare interessi diversi”. Locci faccia i nomi.

Scusandomi per la lunghezza della risposta concludo con la massima comprensione per gli esponenti del centro-destra, per la cui partecipazione alle prossime elezioni far dimenticare i disastri del passato è precondizione indispensabile. La città merita tuttavia di andare oltre, di pensare al futuro e non al passato. Senza nascondere le insidie e il peso derivanti dall’enorme debito pregresso i bilanci risanati, il rientro nel Patto di Stabilità, la liquidazione della maggior parte dell’enorme massa passiva consentono alla politica alessandrina di potersi nuovamente confrontare sul futuro della comunità. Questa è la sfida che lanciamo agli Alessandrini. A tutti, Locci compreso.

Fabio Camillo, capogruppo PD in consiglio comunale Alessandria 

giovedì 11 agosto 2016

PISTE CICLABILI, LE VOGLIAMO E FATTE BENE


Le ultime polemiche sulle piste ciclabili in Alessandria denotano che, se la situazione storica in questo settore è difficile e problematica  c'è chi si sta adoperando per migliorare le cose e chi, più che altro per mere e illusorie  convenienze elettorali frena su qualsiasi progetto : di fatto è evidente la posizione contraria del M5s ad ogni intervento, sperando in un futuro migliore ( il loro ), ma allo stato attuale contraria allo sviluppo delle piste ciclabili .
Abbiamo ben in mente la situazione attuale non buona, gli errori commessi in merito, anche recenti, li abbiamo denunciati e affrontati più volte , ma le situazioni migliorative, che pur in tempi grami di bilancio, si sono o si stanno preparando sono comunque interessanti ; ci riferiamo a quella realizzata in Corso Monferrato, che unisce due zone distinte della città , alle prossime realizzazioni in via XX Settembre e Viale Brigata Ravenna : su questo ultimo punto  con la rotonda  che sta dando , pur in costruzione , ottimi risultati la pista ciclabile , pur tra difficoltà strutturali evidenti ( ma anche qui se aspettiamo un nuovo ponte sulla ferrovia non la faremo mai ) rappresenta un punto fondamentale per il collegamento con il quartiere Cristo atteso da decenni . 
Siamo ben consci della necessità di interventi importanti e numerosi : in via Pavia è necessario un prolungamento, la situazione dei collegamenti sugli spalti tra le varie piste non va bene, in centro va incentivato l'uso delle biciclette e urgentemente ne  va realizzato il deposito custodito nella stazione ferroviaria , andare a Spinetta è un problema  i principali nodi ma non solo. 
 Come Partito Democratico siamo per costruire e affrontare i problemi, non per rifiutarli. 

PARTITO DEMOCRATICO ALESSANDRIA


venerdì 5 agosto 2016

Con il ministro Maria Elena Boschi la piazza, anche d'agosto, siinteressa alla riforme




Un azzardo ben riuscito quello di confrontarsi nelle famose piazze per spiegare le ragioni e i passaggi della riforma costituzionale : un azzardo non solo per il periodo estivo e la complessità del tema, ma anche per una città, Alessandria, che in tema di incontri politici e non solo ha riservato spesso cocenti delusioni ai partecipanti, con piazze e piazzette semivuote.

Piazza Giovanni XXIII, invece, splendida nella versione serale, con la cornice del Duomo e completamente "pedonalizzata", piena di gente interessata ai temi del prossimo referendum è motivo di soddisfazione e in qualche misura stimolo per prossime iniziative pubbliche aperte e significative.

Più di quattrocento persone presenti ( 150 i posti a sedere  e il doppio in piedi )  , clima tranquillo, pubblico attento ad ascoltare e a saperne di più su una Riforma che può migliorare la vita politica , ridurne i costi ed eliminare inefficienze e contraddizioni da troppi anni irrisolte. 
Anche chi è venuto ad ascoltare avendo dei dubbi, e magari li ha ancora, lo ha fatto interessato al merito e non alla polemica spicciola.

Su tutti il ministro Maria Elena Boschi, semplice ed efficace, ha illustrato sapientemente i passaggi e l'importanza di questa riforma, preceduta dagli interventi del senatore  Daniele Borioli, del Sindaco Rita Rossa e del segretario Fabio Scarsi. Presenti, tra gli altri,  parlamentari Federico Fornaro, Cristina Bargero, Fabio Lavagno, il consigliere regionale Domenico Ravetti e il segretario cittadino Daniele Coloris.
Al termine Maria Elena Boschi si è concessa un   "bagno di folla", con gentilezza e semplicità , tra i numerosi intervenuti, piacevolmente sorpresi e interessati . Tornare al contatto diretto con le persone, come si fà ad esempio nelle feste de l Unità , è una lezione da (re) imparare. 

Partito Democratico Provincia e Città di Alessandria